Riproponiamo la notizia pubblicata da Meteo giornale il 29/11/2014 per sottolineare il fatto che le famose ‘supercelle’ atmosferiche, che alcuni di Voi avranno visto nel film ‘The day after tomorrow’, esistono veramente e sono in azione anche adesso sul nostro pianeta. Ne volete una prova? Un esempio ne è ciò che è accaduto alla nave oceanografica ‘Astrolabe’ a bordo della quale ci sono vari esperti di fisica e chimica: la nave è stata improvvisamente intrappolata dai ghiacci del mare antartico. A questo punto ci sorgono alcune domande. Ma è possibile che una nave che studia i ghiacci debba essere la vittima predestinata dell’oggetto del suo studio? Non avevano i ricercatori gli strumenti e le competenze per poter prevedere il ghiaccio? Oppure è successo un evento simile a quanto già accaduto nel Montana (USA) dove in poche ore il termometro è sceso di alcune decine di gradi?
Di seguito gli articoli:
Congelamento istantaneo nel Montana (USA). Crolla temperatura: -30°C in poche ore
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Non ci sono aggettivi per segnalare quello che è avvenuto ieri in varie località del nord Montana, negli USA.
Un’irruzione d’aria fredda ha interrotto una fase di clima mite.
Ecco cosa è avvenuto nella stazione meteo di Great Falls, ubicata in un altopiano di circa 1000 metri.
Il giorno 28 novembre, alle ore 11:53, soffiava un forte vento di sud ovest, e la temperatura era di +12.2 °C. L’umidità del 60% non fa supporre che vi fossero condizioni termiche di venti di caduta, noti come foehn.
Alle 15:35 la temperatura misurava +11°C, ma alle 15:53 la temperatura istantanea era di -4°C, crollando in pochi minuti di ben 15°C.
La discesa termica è proseguita nelle ore successive, anche se meno rapida. Alle ore 16:53 si misuravano -10°C, ma quasi a mezzanotte c’erano -18,3°C.
In un pomeriggio la temperatura è crollata di 30°C, da +12°C a -18°C.
Durante la notte la temperatura ha poi raggiunto una minima di -21,1°C.
La nave bloccata tra i ghiacci dell’Antartide comincia a muoversi, ma si teme che cali il vento
Articolo pubblicato il: 03/01/2015
Inizia a "muoversi anche se lentamente" la nave ‘Astrolabe’, partita dall’Antartide il 26 dicembre e rimasta bloccata tra i ghiacci, in balia delle correnti marine, senza poter nemmeno tornare indietro. "Stanno proseguendo le manovre per liberare la nave dai ghiacci e portarla verso il mare aperto, a bordo iniziano a sentire il rollio che sta ad indicare che l’imbarcazione si sta lentamente muovendo" riferisce all’Adnkronos il portavoce del Cnr, Marco Ferrazzoli, in costante contatto con l’Astrolabe.
A bordo della nave si trovano anche cinque ricercatori italiani: Corrado Leone del Cnr, Lorenzo De Silvestri e Tommaso Nicosia dell’Enea, Francesco Pongetti dell’Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), e il fisico Paride Legovini.
”Sulla nave ci sono tre meteorologi francesi che stanno monitorando il vento che, se continua a soffiare da Sud come sta accadendo ora, spinge la nave in mare aperto, liberandola dalla morsa dei ghiacci antartici" spiega Ferrazzoli. "La preoccupazione -aggiunge- è che il vento possa calare o addirittura soffiare contrario, spingendo l’Astrolabe contro i ghiacci". E se ciò dovesse accadere, continua Ferrazzoli, "verrebbero spenti i motori e la nave sarebbe trasportata dai ghiacci. Non ci sarebbe altro da fare".