18 Settembre 2014
LA MACCHINA DELLA PIOGGIA (o del Sole)
Lo scienziato presentò anche il suo "Centro internazionale di studi magnetici", fondato a Imola nel 1937 (anno di morte di Guglielmo Marconi, con cui il ricercatore ha lavorato). E proprio in Romagna, nel suo laboratorio-casa situato vicinissimo all’autodromo, Ighina continuò a lavorare e sviluppare i suoi strumenti e le sue teorie, secondo le quali, grazie al potere di rigenerare cellule morte, sarebbe stato in grado di allontanare terremoti e comandare le nuvole. Questo con l’ausilio delle sua invenzioni più famosa: la valvola dei terremoti e lo "stroboscopio ritmico magnetico solare", meglio noto come la "macchina della pioggia". Quest’ultima è composta da una grossa elica rivolta verso l’alto, e due gruppi di tubi, uno in superficie e uno sottoterra, carichi di polvere di alluminio. I tubi si caricano di energia solare (sprigionata dall’elica): se quella emessa è energia positiva, le nuvole si allontanano, se viceversa l’energia è negativa, le nuvole vengono attirate fino allo scatenarsi della pioggia. http://www.romagnanoi.it/news/Prima-Pagina/725002/Ighina-e-l-elica-che-comanda-le-nuvole.html
fonte: http://www.beppegrillo.it/listeciviche/forum/2013/02/la-macchina-che-fa-piovere-professore-ighina.html
Oggi a Firenze molti cittadini del capoluogo toscano insieme a tanti turisti hanno assistito ad un evento molto insolito per il mese di Settembre, insolito almeno per la nostra latitudine geografica. Certo che di trombe d’aria i turisti di Viareggio e Forte dei Marmi ne hanno viste, ma mai sinora si era visto nella città gigliata scatenarsi in pieno giorno un tornado a cui a fatto seguito una grandinata così intensa, simile ad una nevicata, tanto da far pensare di essere sulle Dolomiti.
Sarà il frutto dei cambiamenti climatici, che ormai tutti i climatologi stanno riconoscendo, oppure sarà l’effetto di un esperimento scientifico molto particolare? Vi ricorderete senz’altro dello stroboscopio magnetico realizzato dal ricercatore Imolese Pierluigi Ighina, che, come mostrato su RAI3 “Report”, RAI2 “Voyager” e MEDIASET Canale 5, era in grado di allontanare o attirare le nuvole sull’autodromo di Imola, ma non solo.
Noi ci ricordiamo che nel Dicembre del 1984, esattamente dopo le festività di Natale, siamo andati a Imola ad incontrare Pierluigi Ighina. Il tempo non era tale da far pensare che da lì a 10 giorni si sarebbe scatenata una violenta ondata di freddo accompagnata da abbondanti nevicate. Che ci crediate o no, prima di congedarsi da questa singolare figura di ricercatore Italiano, abbiamo fatto una scommessa: che da lì a 10 giorni si sarebbe abbattuta sull’Italia una forte perturbazione nevosa, provocata dallo stroboscopio.
Davanti ai nostri occhi scorre sempre l’immagine di quel 6 Gennaio 1985 quando iniziò l’ondata di freddo e neve. Sempre ammesso che ci concediate la Vostra fiducia vi sveliamo il fatto che esattamente a fine Gennaio (prima no perchè le strade erano bloccate dalla neve e il traffico era paralizzato) siamo tornati ad Imola per salutare Ighina e riconoscere che quanto aveva detto si era avverato. Ma non finisce qui.
Di questo esperimento avevamo avvisato dei nostri amici, i quali si sono mostrati scettici riguardo la versione dei fatti da noi raccontata. E così a fine Gennaio 1985 abbiamo chiesto al ricercatore Imolese di effettuare una nuova prova con lo stroboscopio magnetico, in grado di riportare sull’Italia un’ondata di freddo e neve, allo scopo di convincere i nostri amici scettici che l’esperimento era perfettamente ripetibile, come diceva Galileo a proposito degli esperimenti scientifici. Se non lo ricordate ve lo ricordiamo noi che quel febbraio del 1985 fu un mese particolarmente freddo e nevoso che bloccò le strade cittadine, ghiacciò i tubi della distribuzione dell’acqua e rovinò molti radiatori delle automobili: in due parole un anno memorabile.
E non solo per il freddo, ma per il fatto di aver dimostrato le capacità dello stroboscopio magnetico, uno strumento che può allontanare le nuvole e far venire il sole, oppure far piovere, o addirittura richiamare neve e vento forte.